Forse la storia di re Artù ha origini toscane? Sembrerebbe possibile visitando San Galgano e la cappella di Montesiepi..
Correva l’anno 1148 quando nacque Galgano Guidotti, all’inizio della sua gioventù fiero cavaliere che viveva una giovinezza frivola e spensierata.
Crescendo, in Galgano maturò la consapevolezza della vacuità di quella vita e così abbandonò quel mondo dedicandosi alla penitenza ed alla ricerca della pace.
Come segno di rinuncia alla violenza, conficcò la propria spada in una roccia dove, dopo la sua morte, venne costruita la Cappella di Montesiepi. Oggi, per la gioia di grandi e piccini, possiamo ancora vedere la “spada nella roccia” e da non perdere nella stanza adiacente, lo scheletro di due mani: la leggenda narra che dei malintenzionati tentarono di rubare la spada ma furono assaliti da un amico di Galgano… un lupo!
Qualche decennio più tardi veniva iniziata ai piedi della collina la costruzione dell’Abbazia.
La comunità monastica vi abitò fino allo scoppio della peste, in seguito l’Abbazia divenne sempre più fatiscente e solo nel 1926 è stato attuato un restauro che conservasse ciò che rimaneva della struttura originaria.
Ciò che possiamo ammirare oggi è un immenso prato con la maestosa Abbazia visitabile anche all’interno ed utilizzata in estate per concerti di musica classica e romantiche passeggiate.